sabato 1 marzo 2014

Il Danubio

  • Fiume dell’Europa centrale e sud-orientale, secondo soltanto al Volga per lunghezza di corso (2860 km), bacino (820.000 km2) e portata media (6300 m3 al secondo), tra i corsi d’acqua del continente europeo. Interessa il territorio di 9 Stati (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria, Ucraina), alcuni dei quali però solo marginalmente, come la Slovacchia e la Bulgaria, per le quali il D. segna ampi tratti di confine rispettivamente con l’Ungheria e la Romania, e l’Ucraina, che ne possiede parte del delta. Nasce in Germania meridionale, nella Selva Nera, e ha direzione prevalentemente O-E, salvo che nella Pianura Ungherese o Pannonica, dove corre in senso N-S, e nel tratto immediatamente precedente il delta, dove torna verso N. Nell’alto corso, a monte di Vienna, è alimentato da copiosi affluenti di destra, di provenienza alpina, il maggiore dei quali è l’Inn; il medio corso, tra Vienna e le Porte di Ferro, che forma la prima delle due grandi pianure danubiane (Pianura Ungherese), riceve importanti tributari sia alpini, da destra (Drava, Sava), sia carpatici, da sinistra, tra i quali il Tibisco, il maggiore di tutti gli affluenti; nel basso corso, che interessa la seconda grande pianura (Valacchia), confluiscono numerosi altri tributari, dei quali i principali sono il Siret e il Prut, entrambi di sinistra. Il grande delta allo sbocco nel Mar Nero è ampio circa 5000 m2 ed è uno dei beni naturali considerati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il regime del D. è complesso, perché, a causa della vastità e della varietà climatica del suo bacino, le piene degli affluenti avvengono in stagioni diverse.
  • Il D. è attualmente navigabile per circa 2500 km, da Ratisbona al Mar Nero. La navigabilità è stata a lungo ostacolata dalle condizioni del tratto delle Porte di Ferro, per superare il quale già alla fine del 19° sec. fu costruito un canale laterale. Tra le grandi opere di sistemazione eseguite, rilevanti innovazioni sono avvenute nel 1984 con l’apertura del canale che unisce la città romena di Cernavodă con il Mar Nero, e soprattutto nel 1992 con il completamento del canale che congiunge il D. con il Meno, assicurando il collegamento fluviale tra Mar Nero e Mare del Nord. L’utilizzazione idroelettrica è notevole, numerosi impianti sorgono soprattutto lungo il corso superiore.
  • La valle del D. è stata in ogni tempo un’importante via di collegamento tra l’Europa centrale e le regioni rivierasche del Mar Nero, via percorsa da popolazioni diverse (Celti, Germani, Unni, Avari ecc.) fin dalle epoche più antiche. Il D. ha anche segnato con un tratto del suo corso il limite dell’Impero Romano e successivamente, diventato un’importante via di traffico tra paesi di diversa economia, ha visto sorgere e svilupparsi sulle rive importanti capitali (Vienna, Budapest, Belgrado).

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