martedì 8 aprile 2014

Giovani italiani verso la Germania: come negli anni ’50/’60

Ciao Beppe, sono un giovane giudice tedesco – attualmente a Heidelberg – con origini italiane (precisamente siracusane), figlio della seconda generazione d’immigrati. Da qualche anno curo un blog d’informazione sul diritto tedesco per gli italiani che decidono di spostarsi in Germania per motivi di lavoro (giurista.de). La situazione è, a dir poco, preoccupante: ogni settimana mi arrivano decine di messaggi da parte di giovani italiani, che sperano di trovare a Berlino, a Monaco di Baviera o Stoccarda quello che non trovano a Roma, Milano o Napoli. Una situazione che mi fa pensare ai miei nonni, anche loro costretti a lasciare l’Italia negli anni ’50/’60. Leggendo i giornali, guardando la televisione e seguendo i dibattiti politici del nostro paese, mi rendo conto, però, che il vero problema dell’Italia è l’assoluta autoreferenzialità della politica. Come si fa, nel bel mezzo di questa profonda crisi, a parlare di “legge elettorale”, “riforma della giustizia” oppure di Napolitano? Non sono questi i punti cruciali. Per superare la crisi ci vuole un piano industriale, da estendere ai prossimi dieci anni, serve una riforma del sistema sociale e – soprattutto – del mercato del lavoro! È così che Gerhard Schröder – insieme al suo pool di esperti – avviò nel 2003 la ripresa dell’economia tedesca, ponendosi anche contro la base del suo partito: era l’Agenda 2010. Un altro tema da affrontare è quello relativo all’immigrazione. Solo con una politica d’integrazione (ad e
sempio con corsi di lingua e formazione sociale) si può sperare di trasformare l’immigrazione da “problema sociale” ad opportunità per le prossime generazioni. Qui, in Germania, gli immigrati sono una risorsa, e il piano d’integrazione scatta non appena uno straniero mette piede nella Repubblica federale. E concludo con un sincero consiglio ai giovani italiani che vengono in Germania: dimostrate fin dal primo minuto di avere voglia di lavorare, solo in questo modo vi apprezzeranno.

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